15 Ottobre 2021

È stato un anno e mezzo particolarmente difficile per tutti, ma il Laboratorio di Ricerca SOFAR al Kilometro Rosso non si è fermato nemmeno un giorno. Ha continuato a lavorare orientando la sua ricerca anche sul ruolo che i probiotici possono avere nel contrasto all’infezione da Coronavirus.
“Il ruolo dei parchi scientifici è rimasto un’ancora per moltissime attività, soprattutto in ambito scientifico - ha spiegato Salvatore Majorana, Direttore del Kilometro Rosso.
“Al Kilometro Rosso abbiamo avuto esperienze straordinarie, tra queste quella di SOFAR che non ha chiuso un attimo e ha orientato la sua ricerca su soluzioni per contrastare il coronavirus. La recente pubblicazione sul Lactobacillus paracasei DG è una di quelle che ci riempie di orgoglio perché dai lavori qui a Bergamo si è dato un contributo per combattere la malattia.”
Da questo impegno è nata la pubblicazione sulla rivista scientifica «Gut Microbes» sul Lactobacillus paracaseiDG e il ruolo che riveste nel potenziamento delle difese immunitarie utili nella prevenzione del Covid-19 e nell’alleviare i sintomi associati all’infezione.
I risultati di questo studio hanno evidenziato come la lattoferrina, una proteina naturale presente nel latte bovino, in combinazione con uno specifico probiotico, il Lactobacillus paracasei DG di SOFAR, potrebbe contribuire alla prevenzione del Covid-19 e alleviare i sintomi associati all’infezione.
Il lavoro in vitro è cominciato a marzo 2020. “Abbiamo pensato di fare dei test in combinazione con altri componenti naturali, spiega Andrea Biffi, Ceo di SOFAR, tra cui la lattoferrina, perché già precedenti pubblicazioni scientifiche ne dimostravano l’attività antivirale. Sono stati coinvolti esperti qualificati e si è notato che il Lactobacillus paracasei DG ceppo probiotico, unico, di proprietà di Sofar, in combinazione con la lattoferrina dava risultati importanti”.
I dati confortanti sono stati la base di partenza per un passo successivo: “Stiamo continuando con la ricerca, approfondendo sempre di più l’attività dimostrata in vitro anche su altri virus, e allo stesso tempo stiamo iniziando a sviluppare lo studio su un campione di popolazione sana, prosegue Biffi; uno studio clinico richiede parecchio tempo, almeno un anno - un anno e mezzo, ma abbiamo già iniziato a fare le valutazioni del caso». Ne potrebbe derivare un prodotto farmaceutico utile ad affrontare il virus: “Di sicuro non può sostituire vaccini o altre cure ma potrebbe essere un buon inizio per aumentare le difese immunitarie anche per il Covid”.
Un contributo alla scienza che ci rende orgogliosi.